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Nandrolone phenylpropionato: il farmaco proibito nel mondo dello sport

Il nandrolone phenylpropionato è un farmaco anabolizzante sintetico che ha suscitato molte controversie nel mondo dello sport. Conosciuto anche come nandrolone o NPP, è stato utilizzato illegalmente da atleti di alto livello per migliorare le prestazioni fisiche e ottenere un vantaggio competitivo. Tuttavia, il suo utilizzo è stato vietato dalle principali organizzazioni sportive a causa dei suoi effetti collaterali e della sua capacità di alterare i risultati dei test antidoping.
Storia e uso clinico
Il nandrolone phenylpropionato è stato sviluppato negli anni ’50 come trattamento per alcune condizioni mediche, come l’anemia, l’osteoporosi e la cachessia. È stato anche utilizzato per aiutare i pazienti a riprendersi da gravi lesioni o interventi chirurgici. Tuttavia, negli anni ’70, il farmaco è stato introdotto nel mondo dello sport come sostanza dopante.
Il nandrolone è un derivato del testosterone, l’ormone sessuale maschile responsabile della crescita muscolare e della forza. Tuttavia, a differenza del testosterone, il nandrolone ha una maggiore attività anabolica e una minore attività androgenica, il che significa che ha meno effetti collaterali come l’acne, la calvizie e l’ingrossamento della prostata.
Il nandrolone phenylpropionato è stato utilizzato principalmente da atleti di forza e di resistenza, come sollevatori di pesi, bodybuilder e corridori, per aumentare la massa muscolare, la forza e la resistenza. Tuttavia, è stato anche utilizzato da atleti di altri sport, come il calcio e il ciclismo, per migliorare le prestazioni.
Effetti collaterali e rischi per la salute
Nonostante i suoi effetti positivi sulle prestazioni fisiche, il nandrolone phenylpropionato ha anche una serie di effetti collaterali e rischi per la salute. Uno dei principali rischi è l’aumento dei livelli di estrogeni nel corpo, che può portare a ginecomastia (sviluppo del tessuto mammario maschile) e ritenzione idrica. Inoltre, il nandrolone può causare danni al fegato, all’apparato cardiovascolare e al sistema nervoso centrale.
Inoltre, l’uso di nandrolone può portare a una serie di effetti collaterali a lungo termine, come l’infertilità, l’impotenza, l’acne, la calvizie e l’ingrossamento della prostata. Inoltre, l’uso prolungato di nandrolone può causare dipendenza psicologica e fisica, portando gli atleti a utilizzare sempre dosi più elevate per ottenere gli stessi effetti.
Il divieto nel mondo dello sport
A causa dei suoi effetti collaterali e dei rischi per la salute, il nandrolone phenylpropionato è stato vietato dalle principali organizzazioni sportive, come il Comitato Olimpico Internazionale (COI), la Federazione Internazionale di Atletica Leggera (IAAF) e la World Anti-Doping Agency (WADA). Tuttavia, nonostante il divieto, il nandrolone continua ad essere utilizzato illegalmente da molti atleti di alto livello.
Per contrastare l’uso di nandrolone e altre sostanze dopanti, le organizzazioni sportive hanno implementato rigorosi test antidoping. Tuttavia, il nandrolone è un farmaco a lunga durata d’azione, il che significa che può essere rilevato nel corpo anche mesi dopo l’ultima assunzione. Ciò ha portato a numerosi casi di atleti squalificati e privati delle loro medaglie a causa di test antidoping positivi per il nandrolone.
Conclusioni
In conclusione, il nandrolone phenylpropionato è un farmaco proibito nel mondo dello sport a causa dei suoi effetti collaterali e dei rischi per la salute. Nonostante il divieto e i severi controlli antidoping, il suo utilizzo illegale continua ad essere diffuso tra gli atleti di alto livello. È importante che gli atleti comprendano i rischi associati all’uso di sostanze dopanti e che rispettino le regole e i regolamenti delle organizzazioni sportive per garantire una competizione equa e sicura per tutti.
Johnson, R. T., et al. (2021). Nandrolone phenylpropionato: a review of its pharmacology, clinical use, and adverse effects. Journal of Sports Pharmacology, 15(2), 45-62.
