L’importanza dell’Eritropoietina per gli sportivi professionisti

Tommaso Rinaldi
6 Min Lettura
L'importanza dell'Eritropoietina per gli sportivi professionisti

L’importanza dell’Eritropoietina per gli sportivi professionisti

L'importanza dell'Eritropoietina per gli sportivi professionisti

Lo sport di alto livello richiede una combinazione di talento, allenamento intensivo e una costante ricerca di miglioramento. Gli atleti professionisti sono costantemente alla ricerca di metodi per aumentare le loro prestazioni e ottenere un vantaggio competitivo sugli avversari. Tra le varie strategie utilizzate, l’uso di sostanze dopanti è una pratica comune che ha suscitato molte controversie nel mondo dello sport. Tuttavia, esiste una sostanza che, se utilizzata correttamente, può portare notevoli benefici agli atleti senza violare le regole anti-doping: l’eritropoietina.

Cos’è l’eritropoietina?

L’eritropoietina (EPO) è un ormone prodotto naturalmente dal corpo umano, più precisamente dai reni, che regola la produzione di globuli rossi nel sangue. I globuli rossi sono responsabili del trasporto di ossigeno ai tessuti e sono fondamentali per la resistenza e le prestazioni fisiche. L’EPO è stata scoperta nel 1906 dal fisiologo francese Paul Carnot e dal suo assistente Clotilde Deflandre, ma è stata isolata solo nel 1977 da un gruppo di ricercatori americani. Nel 1985, l’EPO è stata prodotta in forma sintetica e utilizzata per la prima volta come farmaco per il trattamento dell’anemia.

L’EPO è una glicoproteina composta da 165 amminoacidi ed è prodotta in risposta a una diminuzione dei livelli di ossigeno nel sangue. Quando i reni rilevano una bassa concentrazione di ossigeno, producono e rilasciano EPO nel flusso sanguigno. L’EPO viaggia quindi fino al midollo osseo, dove stimola la produzione di globuli rossi. Questo processo è noto come eritropoiesi e garantisce che il corpo abbia abbastanza globuli rossi per soddisfare le esigenze di ossigeno dei tessuti.

Utilizzo dell’EPO nello sport

L’EPO è diventata popolare tra gli atleti professionisti negli anni ’90, quando è stata scoperta la sua capacità di aumentare la produzione di globuli rossi e quindi migliorare la resistenza e le prestazioni fisiche. Tuttavia, l’uso di EPO nello sport è stato vietato dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) nel 1990, poiché è considerata una sostanza dopante che può portare a gravi conseguenze per la salute degli atleti.

Nonostante il divieto, l’EPO è ancora utilizzata da molti atleti professionisti, soprattutto in sport di resistenza come il ciclismo, il nuoto e il fondo. L’uso di EPO è particolarmente diffuso tra gli atleti che partecipano a competizioni ad alta quota, dove la quantità di ossigeno nell’aria è ridotta e l’EPO può fornire un vantaggio significativo.

Effetti dell’EPO sulle prestazioni sportive

La principale ragione per cui gli atleti utilizzano l’EPO è il suo effetto sulla produzione di globuli rossi. Aumentando il numero di globuli rossi nel sangue, l’EPO aumenta la capacità del corpo di trasportare ossigeno ai tessuti, migliorando così la resistenza e le prestazioni fisiche. Uno studio condotto su ciclisti professionisti ha dimostrato che l’uso di EPO può aumentare la loro capacità di resistenza del 10-15% (Levine et al., 1996).

Inoltre, l’EPO ha anche effetti positivi sulla riparazione dei tessuti muscolari e sulla riduzione del tempo di recupero dopo l’esercizio fisico intenso. Ciò è dovuto al fatto che l’EPO stimola la produzione di cellule staminali, che a loro volta promuovono la crescita e la riparazione dei tessuti muscolari (Jelkmann, 2004).

Rischi e controindicazioni

Come accennato in precedenza, l’uso di EPO nello sport è vietato poiché può portare a gravi conseguenze per la salute degli atleti. Uno dei rischi più comuni è l’iperviscosità del sangue, che può causare coaguli di sangue e aumentare il rischio di ictus e infarto. Inoltre, l’eccesso di globuli rossi può causare un aumento della pressione sanguigna e una maggiore fatica cardiaca, mettendo a rischio la salute cardiovascolare degli atleti.

Inoltre, l’uso di EPO può portare a una condizione nota come policitemia, in cui il corpo produce un eccesso di globuli rossi. Questo può causare una diminuzione dei livelli di ferro nel sangue e una riduzione della capacità del corpo di trasportare ossigeno ai tessuti, portando a una maggiore fatica e prestazioni fisiche inferiori (Jelkmann, 2004).

Metodi di rilevamento dell’EPO

Il CIO e altre organizzazioni sportive hanno sviluppato metodi per rilevare l’uso di EPO negli atleti. Il test più comune è il test dell’ematocrito, che misura la percentuale di globuli rossi nel sangue. Se l’ematocrito è superiore al 50% negli uomini e al 47% nelle donne, l’atleta viene sospettato di utilizzare EPO e viene sottoposto a ulteriori test per confermare l’uso della sostanza.

Tuttavia, gli atleti hanno sviluppato metodi per eludere i test dell’ematocrito, come l’uso di EPO a basso dosaggio o l’assunzione di liquidi prima dei test per diluire il sangue. Per questo motivo, sono stati sviluppati anche test più avanzati, come il test dell’isoforma

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