Eritropoietina: il farmaco che ha cambiato il modo di competere negli sport di resistenza

Tommaso Rinaldi
6 Min Lettura
Eritropoietina: il farmaco che ha cambiato il modo di competere negli sport di resistenza

Eritropoietina: il farmaco che ha cambiato il modo di competere negli sport di resistenza

Eritropoietina: il farmaco che ha cambiato il modo di competere negli sport di resistenza

Lo sport di resistenza, come il ciclismo, il nuoto e la corsa, richiede un elevato livello di prestazione fisica e una grande capacità di sopportare lo sforzo prolungato. Per molti atleti, la differenza tra il successo e il fallimento in una gara può dipendere da una frazione di secondo o da una piccola percentuale di miglioramento delle prestazioni. Per questo motivo, molti atleti sono alla costante ricerca di metodi per migliorare le loro prestazioni e ottenere un vantaggio competitivo. Uno di questi metodi è l’uso di farmaci, tra cui l’eritropoietina (EPO), che ha rivoluzionato il mondo dello sport di resistenza.

Cos’è l’eritropoietina?

L’eritropoietina è un ormone prodotto naturalmente dal corpo umano, principalmente dai reni, che stimola la produzione di globuli rossi nel midollo osseo. I globuli rossi sono responsabili del trasporto di ossigeno ai tessuti del corpo e una maggiore quantità di globuli rossi può aumentare la capacità di un atleta di sostenere uno sforzo prolungato. L’EPO è stata scoperta nel 1906, ma è stata utilizzata per la prima volta come farmaco nel 1985 per il trattamento dell’anemia in pazienti con insufficienza renale cronica.

Uso di EPO negli sport di resistenza

Negli anni ’90, l’EPO è diventata popolare tra gli atleti di resistenza come mezzo per migliorare le prestazioni. L’uso di EPO è stato inizialmente sospettato nel ciclismo, ma è stato successivamente scoperto che era ampiamente utilizzato anche in altri sport di resistenza come il nuoto e la corsa. L’EPO è diventata così diffusa che è stata soprannominata “la droga del ciclismo”.

Il motivo principale per cui gli atleti utilizzano l’EPO è il suo effetto sulla produzione di globuli rossi. Un maggior numero di globuli rossi significa una maggiore capacità di trasportare ossigeno ai muscoli, migliorando così la resistenza e la capacità di sostenere uno sforzo prolungato. Inoltre, l’EPO può anche aumentare la capacità di recupero dopo uno sforzo intenso, consentendo agli atleti di allenarsi più duramente e più frequentemente.

Effetti collaterali dell’EPO

Come ogni farmaco, l’EPO ha anche effetti collaterali. Uno dei principali rischi dell’uso di EPO è l’aumento della viscosità del sangue, che può portare a coaguli di sangue e, in casi estremi, a ictus o infarto. Inoltre, l’eccesso di globuli rossi può causare ipertensione e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. Altri effetti collaterali includono mal di testa, nausea, vomito e crampi muscolari.

Metodi di rilevamento dell’EPO

A causa della sua popolarità tra gli atleti, l’EPO è stato vietato dalle organizzazioni sportive come il Comitato Olimpico Internazionale e l’AMA (Agenzia Mondiale Antidoping). Tuttavia, a causa della sua breve emivita nel corpo umano, è stato difficile rilevare l’EPO nei test antidoping tradizionali. Per questo motivo, sono stati sviluppati metodi più avanzati per rilevare l’EPO, come il test dell’isoforma e il test del passaporto biologico.

Il test dell’isoforma si basa sulla differenza tra le isoforme naturali di EPO prodotte dal corpo umano e le isoforme sintetiche utilizzate come farmaco. Se viene rilevata una quantità eccessiva di isoforme sintetiche, l’atleta viene sospettato di doping. Il test del passaporto biologico, invece, monitora i cambiamenti nei parametri del sangue di un atleta nel tempo. Se vengono rilevati cambiamenti anomali, l’atleta viene sottoposto a ulteriori test per determinare se ha fatto uso di EPO o di altri farmaci dopanti.

Controlli antidoping e casi di doping

Grazie ai progressi nei metodi di rilevamento dell’EPO, sempre più atleti sono stati squalificati per doping. Uno dei casi più famosi è stato quello del ciclista Lance Armstrong, che ha ammesso di aver fatto uso di EPO durante la sua carriera. Altri atleti famosi che sono stati squalificati per l’uso di EPO includono il nuotatore olimpico Michael Phelps e il maratoneta olimpico Liliya Shobukhova.

Conclusioni

L’eritropoietina ha sicuramente cambiato il modo di competere negli sport di resistenza. Da un lato, ha permesso agli atleti di migliorare le loro prestazioni e ottenere un vantaggio competitivo. Dall’altro, ha portato a una maggiore attenzione sui controlli antidoping e ha messo in luce i rischi per la salute associati al suo uso. Nonostante i rischi, l’EPO continua ad essere utilizzata da alcuni atleti, dimostrando che la lotta contro il doping nello sport è ancora in corso.

Inoltre, l’uso di EPO ha anche sollevato importanti questioni etiche riguardo alla competitività nello sport. Molti sostengono che l’uso di farmaci per migliorare le prestazioni sia sleale e che gli atleti dovrebbero competere solo con le loro capacità naturali. Altri, invece, sostengono che l’uso di farmaci sia inevitabile in uno sport così competitivo e che gli atleti dovrebbero essere liberi di fare ciò che è necessario per ottenere il massimo dalle loro

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